venerdì 16 dicembre 2011

ll caso delle protesi al seno difettose : il silicone killer in Francia


Il caso delle protesi al seno difettose : il silicone killer in Francia

Francia, protesi killer
Azienda usava silicone chimico per il seno: allarme cancro.
di Rita Russo
Circa 30 mila donne porterebbero infatti, le protesi difettose. L’80% di loro avrebbe messo tali impianti per finalità estetiche, il restante 20% invece, come ricostruzione dopo un cancro al seno.
Silicone sotto processo in Francia dopo almeno due morti sospette. Le grandi inquisite sono le protesi prodotte dall’azienda Poly implant prosthesis (Pip), uno dei leader mondiali nella produzione di impianti per il seno fino allo scorso anno quando è scoppiato quello che rischia di diventare il peggiore scandalo sanitario d’Oltralpe.
L’azienda ha chiuso e più di 2 mila donne hanno intrapreso azioni legali contro di essa quando hanno scoperto di avere addosso protesi realizzate non con silicone medico, ma con il composto chimico di solito usato per l’industria elettronica e per sigillare le fessure di rubinetti e docce.
Una folla di donne arrabbiate hanno manifestato lo scorso mercoledì fuori dal ministero francese della Salute per ottenere giustizia e la completa copertura delle spese per la rimozione delle protesi difettose. Diverse di loro lamentano di avere vissuto un inferno dopo essersi sottoposte a operazioni di mastoplastica additiva.
È il caso di una signora di 48 anni originaria della Normandia che racconta così la propria odissea: «Ho sofferto di depressione e diversi disturbi legati all’immagine del mio corpo, ma guadagnando 1.000 euro al mese in fabbrica non mi sono potuta permettere un intervento di chirurgia estetica fino ai 40 anni. Dopo averlo fatto mi sentivo meglio, ho smesso di prendere gli antidepressivi, ero in grado di fronteggiare il lavoro. Poi ho scoperto che le protesi erano “avvelenate”. I test dicono che sono ancora a posto ma in ogni caso io sto per toglierle. Sono terrorizzata del fatto che si possano rompere o esplodere in qualsiasi momento. È come avere una bomba a orologeria dentro il proprio corpo».
Per ora il governo francese ha identificato quattro casi di cancro in donne che portavano protesi prodotte dalla ditta Pip due delle quali sono morte, sebbene non sia stato ancora chiarito il legame tra le protesi e il tumore.
La procura di Marsiglia ha aperto un’inchiesta per lesioni e omicidio colposo dopo il decesso di una donna residente nel Gers, nel Sud del Paese.
Quasi contemporaneamente, a Parigi, l’Agenzia di sicurezza sanitaria Afssaps, ha annunciato un caso di cancro di un’altra donna, anche lei operata al seno e ora in cura. Entrambe portavano le protesi fabbricate dal 2001 dalla Poly implant Prothese di La Seyne-sur-Mer. Al momento le autorità provano a rassicurare le donne coinvolte nello scandalo: tutti i tumori citati nell’indagine non sarebbero necessariamente imputabili alle protesi fraudolente, come ha dichiarato il direttore dell’Istituto nazionale del Cancro francese (INCa), Dominque Maraninchi.
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Le segnalazioni di casi sospetti giunte sulla scrivania del ministro della Salute parigino sarebbero però, molte di più. Circa 30 mila donne porterebbero infatti, le protesi difettose. L’80% di loro avrebbe messo tali impianti per finalità estetiche, il restante 20% invece, come ricostruzione dopo un cancro al seno.
L’industria francese della cosmetica e della chirurgia estetica è la più grande d’Europa. Tra 400 e 500 mila donne in Francia portano protesi al seno. Sono circa 21 mila gli interventi per l’aumento del seno ogni anno, il tipo di “ritocchino” più diffuso dopo la liposuzione e i filler antirughe.
Dopo lo scandalo del silicone avvelenato, però, il numero di interventi al seno è crollato e i prodotti Pip sono stati ritirati dal mercato.
Il ministro della Salute Roselyne Bachelot ha promesso che lo Stato coprirà le spese di sostituzione per tutte le donne che lo vorranno. Ma per adesso, solo le pazienti che hanno fatto ricorso alla chirurgia per ricostruire il seno dopo l’asportazione di un tumore hanno diritto al rimborso. Non quelle che lo hanno fatto per motivi estetici.
Le operazioni costano tra i 1.500 e i 2 mila euro. Il numero verde allestito per le donne con protesi Pip ha ricevuto finora più di 5 mila telefonate in circa due settimane. L’Istituto nazionale del Cancro francese invece, pubblicherà entro otto giorni una serie di raccomandazioni rivolte ai professionisti della salute sul comportamento da tenere, in particolare sotto il profilo chirurgico.

1 commento:

  1. Vorrei sapere come si fa per fare una operazione per alzare seno cadente

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