sabato 31 dicembre 2011



"Ritocchini" antirughe: sono in aumento le reazioni avverse alle terapie estetiche


Sono in costante crescita le reazioni avverse alle terapie estetiche. Secondo i dati dell'Osservatorio Dermoplastico Isplad (Società Internazionale di Dermatologia Plastica-Rigeneratica e Oncologica), negli ultimi cinque anni sono aumentate del 70% le richieste di correzione degli esiti di precedenti interventi estetici, settore all'attenzione della cronaca dopo la vicenda di un altro materiale, quello per le protesi al seno Pip.
"Di queste il 10% è dato da granulomi, capaci di manifestare gonfiore o secrezione di pus che, però, fortunatamente guariscono, lasciando solo a volte qualche cicatrice - dice Antonino Di Pietro, dermatologo e presidente Isplad - A causarli sono i filler, al primo posto nelle terapie antiaging, che sono rappresentati principalmente da materiali sotto forma di gel, iniettati per sollevare o riempire le rughe del viso. Tra questi il più diffuso è l'acido ialuronico, che di per sé stesso è sicuro e ben tollerato, perché biocompatibile ma, per aumentare la durata dei risultati può essere trattato con additivi".
Di solito sono proprio queste sostanze chiamate reticolanti (come il gluteraldeide e il Bdde, un agente chimico chimico cross-linkante) che danno luogo a intolleranze e reazioni allergiche. "Quando ci si rivolge al medico per un filler occorre sempre verificare che si tratti di acido ialuronico puro - dice Di Pietro - Sarebbe meglio anche farsi consegnare l'etichetta della fiala, che riporta la data di scadenza e il numero del lotto, così, in caso di problemi, si conosce esattamente la provenienza del prodotto".
Un'altra causa di rigonfiamenti anomali può essere l'utilizzo di filler permanenti. "Se da una parte alcune sostanze come il silicone liquido sono vietate da anni, altre, quali il metacrilato, sono ancora permesse in tutto il mondo - aggiunge Di Pietro - Senza contare che la reazione avversa può verificarsi anche a distanza di anni: a volte si manifesta dopo aver iniettato acido ialuronico in una zona che non si sapeva essere trattata in precedenza con materiale non riassorbibile. Possono scatenarsi reazioni abnormi che necessitano l'intervento chirurgico".
I personaggi dello spettacolo lo sanno bene: da Isabelle Adjani, a Cortney Cox, fino a Meg Ryan sono diverse le vittime del silicone (iniettato anche in dosi massicce e, quindi, ancora più difficile da asportare) che si sono trovate con il viso deturpato. Non a caso ha fatto subito parlare di sé la Lega britannica anti-chirurgia fondata qualche mese fa dall'attrice Kate Winslet (tra le aderenti anche Rachel Weitz e Emma Thompson) in difesa della bellezza naturale e contro tutti i ritocchi che tolgono espressività al viso, che è fondamentale per un attore. Anche se non è facile convincere il mondo di Hollywood, da sempre sostenitore del ritocco a oltranza.
 

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