mercoledì 21 dicembre 2011

Protesi al seno che "scoppiano", 250 donne denunciano cliniche


Protesi al seno che "scoppiano", 250 donne denunciano cliniche

Vasta azione giudiziaria in Gran Bretagna contro prodotti medicali prodotti in Francia, in Italia a rischio circa 5000 operate.



Londra, 21 dic. (TMNews) - Oltre 250 donne britanniche con protesi mammarie ritenute pericolose prodotte in Francia, hanno deciso di denunciare le cliniche dove si sono sottoposte a intervento di chirurgia plastica al seno. Lo hanno riferito i loro avvocati. "Ad oltre metà delle donne si sono rotte le protesi", hanno affermato i legali sottolineando di rappresentare anche le pazienti "preoccupate per le notizie che circolano da giorni" su queste protesi Pip (Poly implants protheses). "Avremmo preferito denunciare direttamente l'azienda francese ma è in liquidazione giudiziaria, e secondo le nostre informazioni non è correttamente assicurata", hanno aggiunto precisando che il processo potrebbe iniziare l'anno prossimo a Cardiff, nel Galles. Tra 80.000 e 100.000 donne in Gran Bretagna hanno impianti di protesi mammarie, la metà sono state fabbricate dall'azienda francese sotto accusa. 

1 commento:

  1. Protesi al seno, mandato di cattura Interpol a capo azienda Pip
    Jean Claude Mas, 72 anni, è ricercato "per aver messo in pericolo la vita e la salute di terzi". Ha fondato l'azienda nel 1991

    Roma, 24 dic. (TMNews) - Mandato di cattura dell'Interpol contro Jean-Claude Mas, fondatore della società di fabbricazione delle protesi mammarie Pip. Mas, 72 anni, è presentato sul sito della polizia internazionale come persona ricercata per aver messo in pericolo la "vita" e la "salute" di terzi. Fondata nel 1991 a Seyne-sur-Mer, nel Sud della Francia, l'azienda è in liquidazione giudiziaria dal marzo 2010. Per diverso tempo numero tre del settore, la Pip ha venduto circa 100.000 protesi l'anno, soprattutto all'estero. Il ministero della Sanità francese ha raccomandato "a titolo preventivo e senza carattere d'urgenza" che sia proposto l'espianto delle protesi mammarie alle donne che le portano, anche in assenza di segni di deterioramento. Circa 30mila donne in Francia si sono fatte impiantare protesi mammarie di marca Pip (Poly Implants Prosthesis), alcune delle quali sono fabbricate con un gel al silicone non conforme alle norme sanitarie, con un'alta probabilità di rottura dell'involucro e con un alto rischio di infiammazione dei tessuti e di sviluppare un tumore.

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